L’ex pluricondannato Fabrizio Corona è tornato sotto i riflettori, ottenendo uno spazio mediatico che sembra superare quello riservato a fatti di cronaca più rilevanti. Mentre il paese sembra vivere un brutto sogno, la televisione di stato, i conduttori e le testate giornalistiche gli dedicano grande attenzione. Ma chi guadagna da questa situazione?
Il paladino della giustizia
Fabrizio Corona è diventato il nuovo paladino della giustizia, l’uomo di cui il paese sembra avere bisogno. Ma se il suo nome occupa in modo compulsivo i media, la colpa è nostra. Noi giornalisti, magistrati e inquirenti che aspettiamo qualcosa da lui. Ma abbiamo davvero bisogno di qualcuno che, anche se in possesso di notizie fondate, le ha ottenute in modo non del tutto lecito?
Chi conduce il gioco?
In una gara sempre più competitiva a chi la spara più grossa, viene da chiedersi chi sia davvero a condurre il gioco. I programmi televisivi invitano e pagano profumatamente Fabrizio Corona per fare audience, mentre lui promette rivelazioni e urla alla censura. In questo modo, un altro programma potrà ridargli attenzione sul tema. Ma chi ci guadagna davvero da questa situazione?
Il dovere del servizio pubblico
Se davvero Rai 3 ha censurato Fabrizio Corona nel programma Avanti popolo, impedendogli di fare nomi nell’inchiesta sul calcioscommesse, ha fatto solo il suo dovere, tutelando i privati cittadini. Lo spazio per i processi è il tribunale, il luogo degli interrogatori è la procura. Tutto ciò che esula da queste sedi istituzionali è solo chiacchiera e indiscrezione, che può diventare diffamazione.
Il delirio di onnipotenza
La sensazione è che stiamo assecondando il delirio di onnipotenza di una persona malata di fama, attenzioni e ricchezza. Stiamo facendo tutti il suo gioco, ma lui è il fuoriclasse in questo campionato della scorrettezza. E noi saremo sempre destinati a perdere.