Tubercolosi: dalle ipotetiche cause alle possibili cure

Negli ultimi anni pensava fosse ormai una malattia debellata, ma gli ultimi anni hanno riportato alta l’occhio di riguardo sulla tubercolosi. Difatti l’errore più grande è stato pensare che fosse una malattia del passato, ormai sconfitta.

La tubercolosi prosegue nel raffigurare una sfida significante per la salute pubblica in tutto il mondo, sebbene gli sforzi incessanti per combattere tale malattia contagiosa. In attesa di quella del 2023, la stima del 2022 ci dice che ci sono stati circa 10 milioni di nuovi casi di tubercolosi e oltre un milione di decessi legati a tale malattia, rimarcando l’urgenza di una responsabilità globale per affrontare tale problema.

Tubercolosi: dalle ipotetiche cause alle possibili cure

La tubercolosi è una patologia respiratoria originata dal batterio Mycobacterium tuberculosis. Benché sia stata scopertaper la prima volta nel 1882 da Robert Koch, la sua presenza continua e opera negativamente sulla salute di individui in tutto il mondo. I sintomi caratteristici implicano tosse persistente, febbre, diaforesi notturna e perdita di peso.

Specialmente, normalmente la tosse dura più di 3 settimane. Nel tempo, la tosse può essere seguita da presenza di sangue nell’espettorato. Organizzazioni come l’OMS stanno lavorando instancabilmente per ostacolare la tubercolosi tramite programmi di protezione, diagnosi prematura e trattamento. La collaborazione mondiale è importantissima per progettare strategie efficaci e assicurare l’accesso universale ai farmaci antitubercolari.

La tubercolosi si contagia tramite l’aria quando una persona ammalata tossisce o starnutisce. La carenza di accesso a cure mediche adeguate, la povertà, le situazioni di sovraffollamento e l’immunodepressione sono fattori che cooperano alla diffusione della malattia. I sistemi sanitari deboli in tante regioni del mondo sovraccaricano ancor di più la situazione.

Il trattamento adeguato della tubercolosi richiede un regime di farmaci antitubercolari per molti mesi. Ma non sempre le cose vanno così, l’apparizione di ceppi resistenti agli antibiotici raffigura una seria minaccia. La resistenza ai farmaci intralcia il processo di guarigione e ha bisogno di approcci terapeutici più articolati, accrescendo il costo e la durata della cura.

Nel 90% dei casi non si aumenta la patologia perché il sistema immunitario difende e blocca il germe nei polmoni. Solo il 10%dei contagiati mostra la tubercolosi, anche a distanza di tanti anni. L’infezione accresce se il sistema immunitario si indebolisce: per una terapia, una malattia simultanea, l’età.

Sebbene i progressi, la tubercolosi prosegue nella far preoccupare la società medica globale. Laormai disperata ricerca di nuovi farmaci, la messa a punto di programmi di screening e la sensibilizzazione pubblica sono aspetti importanti per diminuire la rilevanza della malattia.

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