Italian Sounding, come riconoscere il falso cibo made in Italy

La tradizione italiana legata al cibo ha fatto il giro del mondo da molti anni entrando a far parte addirittura di una narrazione che è un vero e proprio stereotipo che può assumere connotati positivi o negativi ma che in ogni caso definisce una forma di “personalizzazione” dell’italiano come tipo di individuo e dal punto di vista culturale. Oltre che legato alla moda, l’italiano è legato anche al cibo e questo porta svariati prodotti sviluppati in Italia, ad esempio il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano o la Mozzarella di Bufala DOP per fare alcuni esempi pratici, e proprio questa forma di business ha sviluppato da molto tempo il tipico fenomeno di “contraffazione”, chiamato Italian Souding, ossia prodotti alimentari che “sembrano italiani” ma non lo sono, e riconoscere il “falso” cibo italiano è divenuto un affare quasi di stato.

Infatti quello che oggi si chiama Ministro del Made in Italy (il nome completo è Ministero delle Imprese e del Made in Italy) è proprio quello di limitare e rintracciare la diffusione di questi cibi anche al di fuori dell’area geografica nostrana.

Non è solo una questione di “concetto” e patriottismo a dir si voglia, ma qualcosa che provoca ammanchi dell’economia commerciale alimentare del nostro paese. Come riconoscerla?

Italian Sounding, come riconoscere il falso cibo made in Italy

Italian Sounding come riconoscere il falso cibo made in Italy

L’Italian Sounding esiste praticamente da sempre,  ossia da quando il cibo italiano ha iniziato a diffondersi. Le stime recenti parlando di un businiess quello dell’Italian Sounding che in alcuni casi supera i 90 miliardi di euro. Del resto se l’Unesco ha riconosciuto da tempo la cucina italiana come patrimonio dell’umanità, questo non può che aumentare la tendenza a sviluppare da parte soprattutto degli Stati Uniti ma non solo, prodotti che non sono sviluppati in Italia e spesso neanche da italiani ma che sfruttano proprio la nomea.

Negli Stati Uniti oltre il 90 % dei formaggi “italiani” sono in realtà sviluppati in loco. Quasi sempre l’italian sounding si riconoscere da nomi particolari o sgrammaticati anche leggermente sui prodotti ed anche da colorazioni molto “nostrane”, ad esempio sono riportate nomenclature di regioni come toscano, emiliano, siciliano o anche in bella vista città come Napoli, Roma o Milano  ma anche tipiche forme di simboli e monumenti italiani. Come detto molti formaggi, incluso il Parmesan, molto diffuso oltreoceano, che è una forma “imitata” del Parmigiano e del Grana spesso inducono ad errori e sono effettivamente anche difficili da sanzionare in quanto la legge nostrana in tal senso è ancora permissiva.

Diverso il discorso se sono presenti i vari simboli di denominazioni come DOC, DOP, DOCG, IGP e simili che se non corrispondono al vero, sono legalmente perseguibili.

Lascia un commento