Gallette di riso: ecco perché non bisogna mangiarne troppe

Ormai avere un’alimentazione bilanciata è alla base di una vita salubre e in salute. Una dieta squilibrata, difatti, oltre a gravare sul benessere psico-fisico, raffigura uno dei primi fattori di pericolo per la manifestazione di molteplici malattie croniche. In tale senso, tra gli alimenti mangiati oggi da molte persone, troviamo le gallette di riso, mostrate da tempo come prodotto salubre, ottime da mangiare come snack e nelle diete ipocaloriche e ipocaloriche in surrogazione di altri carboidrati.

Tanti invece congiungono delle gallette una consistenza “plasticosa” e non ne amano molto il gusto; per di più, non tutti ritengono tale prodotto così dietetico e salutari, prediligendo di conseguenza una bella fetta di pane. La lavorazione con la quale che viene impiegata per conseguire le gallette di riso è l’estrusione, che tra l’altro è la medesima impiegata anche per la formazione della plastica.

Pertanto questi cereali, in tale caso il riso, nel corso di tale processo vengono portati ad elevatissime temperature (120°) e assoggettati a un’enorme pressione. Il riso estruso va a perdere la quasi totalità dell’acqua che si trova poi in precedenza, così che il prodotto finale che pare essere più friabile e asciutto. La forma peculiare delle gallette viene ottenuta alla fine della cottura, facendo passare il prodotto in un dispositivo formatrice. Con il meccanismo di estrusione si ottengono anche gli altri prodotti, come i cornflakes, o anche lo si impiega per la cottura per altri cereali o per la produzione di foraggi per animali.

Gallette di riso: ecco perché non bisogna mangiarne troppe

Il meccanismo che porta al raggiungimento delle gallette di riso modifica le proteine e declassa tutte le sostanze racchiuse poi nella materia prima, come fibre, sali minerali e vitamine. Le gallette di riso, arriva per la caratteristica tecnica con cui vengono ottenute, sono state al centro di numerosi studi, che hanno posto l’attenzione che rivedono alla possibilità che possano racchiudere due sostanze frenate tossiche e cancerogene.

L’acrilammide è un prodotto chimico che si crea poinel momento in cui gli alimenti con molti amidi come ad esempio: patate, biscotti, pane, cereali e caffè e vengono cotti a temperature molto elevate. A cominciare da 120°C, difatti, gli zuccheri racchiusi negli alimenti reagiscono con l’aminoacido asparagina tramutandosi in acrilammide e a condizione termiche superiori a 170-180°C se ne creano misure maggiori.

L’arsenico all’opposto è un contagiante ampiamente diffuso, che si trova sia in natura sia come conseguenza dell’attività umana. La si trova in differentiforme, che possono essere sia organiche sia inorganiche, ritenute poi quelle più tossiche e che si trovano solitamente nelle falde acquifere.

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