La storia di Medusa in Percy Jackson cambia rotta allontanandosi dai romanzi e il co-creatore spiega perché

La serie televisiva “Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo” ha debuttato su Disney+ il 27 dicembre, e sin dal suo annuncio i fan erano consapevoli che la serie avrebbe seguito da vicino gli eventi dei romanzi di Rick Riordan, includendo anche segmenti non presenti nei film di Percy Jackson e aggiungendo nuove scene. Uno dei personaggi che ha subito maggiori cambiamenti rispetto ai romanzi è Medusa, il cui arco narrativo nel terzo episodio si allontana dal libro e si avvicina di più al mito originale.

Nella serie televisiva, Medusa rappresenta una delle prime grandi vittorie di Percy Jackson. Dopo essere stato ingannato da “Zia Em” e aver trascorso del tempo con lei, il protagonista decapita la donna dai capelli di serpente e i suoi occhi maledetti vengono successivamente usati per trasformare un altro nemico in pietra. Tuttavia, per coloro che hanno una conoscenza più approfondita della mitologia greca e per molte donne, Medusa è simbolo di qualcosa di più oscuro.

Nel mito originale, Medusa è una donna umana che fa un voto di castità per devozione ad Atena, la dea della saggezza. Tuttavia, alla fine intraprende una relazione con il dio del mare Poseidone, che una notte diventa carnale. Molte interpretazioni suggeriscono che l’incontro, che ha avuto luogo nel tempio di Atena, sia stato non consensuale e che Poseidone abbia violentato Medusa. Dopo l’accaduto, Atena decide di punire Medusa privandola della sua bellezza e trasformandola in una gorgone che pietrifica chiunque incontri con lo sguardo. La storia si conclude con Perseo, il semidio dal quale Percy Jackson prende il nome, che decapita Medusa e regala la sua testa ad Atena.

Il romanzo originale del 2005, scritto per lettori delle scuole medie, non approfondisce la storia di Medusa, essendo raccontato dal punto di vista del protagonista Percy Jackson. Tuttavia, nella serie televisiva, che esplora maggiormente le relazioni della gorgone con i genitori dei ragazzi, Medusa ha una conversazione importante con Annabeth, la figlia di Atena, durante la quale fa riferimento al proprio passato e a ciò che ha subito.

Il co-creatore e co-showrunner della serie, Jon Steinberg, ha spiegato come l’episodio faccia riferimento al mito originale mantenendosi adatto all’età del pubblico. Secondo Steinberg, se il pubblico conosce il mito, capirà a cosa si riferisce la conversazione. Al contrario, se il pubblico è troppo giovane per comprendere il significato più profondo, la scena sembrerà solo complicata e ognuno avrà un’opinione su quello che è successo. Non c’è una versione che sia la versione definitiva, e se Atena e Poseidone fossero nella stanza, si otterrebbero tre diverse versioni della storia.

Nel terzo episodio, Medusa offre il suo aiuto a Percy per salvare sua madre da Ade, nonostante abbia come ordine di dare la priorità al recupero del fulmine. Tuttavia, per salvare Sally, Medusa lascia intendere che Percy e i suoi amici dovrebbero pietrificare Annabeth e Grover, come punizione per la loro lealtà verso gli dei. Percy, tuttavia, non cade nella trappola e decapita Medusa per proteggere i suoi amici, non per vendicare Poseidone o Atena. Nonostante la sua morte, Medusa riesce a influenzare la percezione che Percy e Annabeth hanno dei loro genitori.

In conclusione, la serie televisiva “Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo” ha deciso di avvicinare la storia di Medusa al mito originale, offrendo ai fan una versione più complessa e fedele del personaggio. Inoltre, la serie esplora ulteriormente le relazioni della gorgone con i genitori dei ragazzi, offrendo una prospettiva diversa rispetto al romanzo originale. Il co-creatore Jon Steinberg ha spiegato che l’episodio si riferisce al mito originale, ma mantiene una narrazione adatta all’età del pubblico.

Lascia un commento