La frittura è da evitare in caso di glicemia alta? Ecco il parere dei medici

Di questi tempi si parla di glicemia alta, nel momento in cui la misura di glucosio nel sangue è più grande nei range di regolarità a digiuno e a due ore dai pasti. Parliamo di una condizione per lo più dicibile alla presenza di Diabete, però si trovano differenti altre condizioni che generano l’iperglicemia.

Più nel dettaglio attraverso gli studi tutti i parametri di normalità e dei sintomi possiamo capire che la glicemia alta è originata, nella più grande parte dei casi, dal Diabete di tipo 2, detto anche Diabete dell’adulto. Parliamo difatti è una malattia cronica non infettiva, data a una modificazione della quantità o del meccanismo dell’insulina.

La frittura è da evitare in caso di glicemia alta? Ecco il parere dei medici

L’iperglicemia è originata altresì dal Diabete di tipo 1 detto anche Diabete giovanile, una malattia permanente, autoimmune, dipendente da un peggioramento del sistema immunitario, nella quale il pancreas non è capace in maniera efficace di produrre insulina. L’alimentazione giusto e sano per i diabetici passa anche dai metodi di cottura compreso il fritto che è il protagonista di questo articolo.

Difatti non basta, saper scegliere i cibi più sani ma è indispensabile anche cuocerli bene, evitando lo sproporzionato accumulo di prodotti glicati nel corso dei processi di cottura. Molti ricercatori e medici hanno fatto in questi anni tante ricerche su tale tema e che hanno valutato se da una smisurata assunzione giornaliera di prodotti glicati, cioè quelli che si accrescono tramite una cottura ad elevate temperature come la frittura, ne consegue un incremento di pericolo di complicazioni cardiovascolari per chi pena di diabete.

La frittura, appunto, presenta il cibo a una temperatura che può conseguire i 180°C definendo la produzione di prodotti terminali di glicazione avanzata e delle proteine strutturali che fanno parte del circolo sanguigno e che, si raccolgono e operano sui tessuti e possono essere implicate nella composizione di placche aterosclerotiche. Lo studio fatto, che ha messo a paragone due gruppi di diabetici con diverse consuetudini alimentari, ha difatti dato prova di un più grande pericolo cardiovascolare nelle persone che prendono una più grande misura di tali sostanze, la cui produzione è spinta dal metodo di cottura.

Stando ai ricercatori non sarebbero soltanto i fritti ad esserne la ragione ma tutti quei metodi di cottura che implicano alla composizione di una crosta sul cibo, come ad esempio hamburger o carne cotto alla griglia e rimasti troppo sul fuoco e, di conseguenza, presentati ad elevate temperature e anche ciò potrebbe influire negativamente sulla glicemia alta.

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