Attenzione ai rischi legati al tumore: ecco cosa dicono le linee guida

Il tumore al polmone, come ormai sappiamo bene, è una delle neoplasie più sparse e letali, e raffigura una minaccia importante per la salute pubblica. Tale tipo di tumore accresce dai tessuti polmonari ed è contraddistinto da una molteplicità di sintomi, opzioni diagnostiche e piani di trattamento.

Capire i segni precoci, le modalità diagnostiche e le opzioni terapeutiche è importantissimo per cercare di aumentare le prospettive di sopravvivenza e la caratteristica della vita dei pazienti ammalati da tale patologia debilitante. Difatti, il tumore al polmone può manifestarsi con una successione poi di sintomi variabili in gravità e consegna.

Attenzione ai rischi legati al tumore: ecco cosa dicono le linee guida

Nei suoi stadi iniziali, il tumore può divenire asintomatico o mostrare sintomi vaghi che quasi sempre vengono attribuiti ad altre condizioni. Però, diversi segnali che possono dimostrare la presenza di un tumore al polmone implicano unatosse persistente, alle volte seguita da sangue nell’espettorato, fiato corto o complessità respiratoria, dolenza toracico persistente, voce rauca.

Pertanto la diagnosi diligente del tumore al polmone ridomanda una serie di test e metodi cliniche. Dapprima, il medico può operare una serie di esami fisici e analisi del sangue per stimare lo stato di salute collettiva del paziente. Però, per capire poi se ci troviamo difronte alla presenza di un tumore al polmone e specificarne la natura, sono indispensabili approcci diagnostici più peculiari.

Uno di essi è poi difatti la radiografia del torace che può rilevare anomalie polmonari di tumore. Delle volte il chirurgo può anche realizzare una biopsia polmonare, il gold standard per la prognosi del tumore al polmone. Tale procedimento coinvolge il prelievo di campioni di tessuto polmonare per la valutazione patologica. E poi la broncoscopia, che permette agli specialisti di osservare direttamente le vie respiratorie e ritirare campioni di tessuto per la biopsia.

Oltre a siffatte metodologie, possono essere impiegati esami di imaging inoltrati come la PET (Tomografia ad emissione di positroni) e la scintigrafia ossea per misurare l’estensione della patologia e la presenza di metastasi. Il fumo di sigaretta è il maggiore fattore di pericolo per lo sviluppo del tumore al polmone.

Gli individui che fumano sigarette o sono evidenziati al fumo passivo posseggono un pericolo significativamente più grande di sviluppare la malattia a differenza dei non fumatori. Diversi fattori di pericolo implicano l’esposizione lavorativa a sostanze cancerose come l’amianto e il radon. La salvaguardia primaria del tumore al polmone si raccoglie sull’adozione di uno stile di vita sano e sulla conclusione del fumo.

Programmi di screening un po’ troppo anticipati tramite la TC spirale possono essere poi ritenuti per individui ad elevato rischio, ma al momento non sono ancora largamente disattivati.

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